Recensione di Bell Suite Hotel 3*

Non è sicuramente un luogo convenzionale il nuovo Hotel che inaugura il prossimo Luglio a Bellaria. L’hotel è frutto del lavoro di recupero dell’arch. Stefano Zaghini di Santarcangelo su una vecchia pensione degli anni ’60 da tempo dismessa. L’antica struttura, conservata in buono stato, ha permesso una fusione tra vecchio e nuovo nel segno di un linguaggio architettonico minimalista, sottolineato dall'esecuzione artigianale dei dettagli. Questo inaspettato boutique hotel, tra stile post-industriale e design contemporaneo, è arricchito dall’Interior Design affidato all’arch. Nicole Giuntini dello studio Prospettive Mutevoli di Cervia. Il risultato è un hotel che simboleggia l’incontro tra passato e presente, in un raffinato contrasto tra il volume esterno geometrico ed essenziale e gli spazi interni dall’aspetto neovintage-industriale con un cuore tecnologico e multimediale. Gli ambienti dell’ hotel si susseguono caratterizzati da un’architettura schietta e da un interior design minimalista ma ricco di dettagli. Lo scopo quindi: creare un ambiente dove convivono brillantemente anima vintage e dettagli di ispirazione industriale. Il check-in è alla reception, un angolo caratterizzato dalla commistione di materiali primitivi come legno, metallo, ferro, vetro dove pareti in cemento grezzo lasciano intravedere, a tratti, dei suggestivi mattoni bianchi. Da qui l’ospite può scegliere di salire alle camere oppure intrattenersi negli spazi comuni dell’hotel, la dinner-room o la sala relax, dove gustare una ricca colazione o abbandonarsi alla lettura di una rivista o un buon libro. Gli elementi d’arredo sono mobili su misura in cemento e legno, uniti ad elementi di artigianato locale, lampade industriali dal design nordico, sedie e sgabelli in metallo, legni di recupero, divani e poltrone in pelle vintage, vecchie valigie a accessori anni ’50. Tutti gli oggetti d’arredo sono stati scelti con cura all’interno del negozio Le Muse di Francesca a Forlì. Le 12 camere sono forse il luogo dove il linguaggio del design industriale dello Studio si fa più evidente. I pezzi unici d’arredo dialogano con pareti in cemento grezzo e mattoni a vista, dove inserti metallici e lamiere oro, rame e alluminio si riflettono in vetri bronzo e fumè. Il calore delle lampade crea contrasti inaspettati tra luce ed ombra, sintetizzandosi comunque con le sfumature dei materiali d’arredo.