Salaspils Concentration Camp è stato un campo di concentramento situato a Rumbula, in Lettonia, durante la seconda guerra mondiale. Il campo è stato istituito dalle forze di occupazione naziste nel 1941 e ha funzionato fino al 1944.
Il campo di concentramento di Salaspils era uno dei numerosi campi di lavoro forzato e di sterminio istituiti dai nazisti in Europa durante l'Olocausto. Era principalmente destinato a imprigionare e uccidere ebrei, comunisti, zingari e altri gruppi considerati "indesiderabili" dal regime nazista.
Il campo era diviso in diverse sezioni, tra cui una zona di transito, una zona di lavoro forzato e una zona di sterminio. Nella zona di transito, i prigionieri venivano registrati, sottoposti a selezione e privati dei loro effetti personali. Nella zona di lavoro forzato, i prigionieri venivano costretti a lavorare in condizioni estreme, spesso in miniera o in fabbriche, senza cibo sufficiente o cure mediche adeguate. Nella zona di sterminio, i prigionieri venivano uccisi in massa attraverso fucilazioni o gas.
Le condizioni nel campo erano estremamente dure e disumane. I prigionieri erano costantemente malnutriti, sottoposti a torture fisiche e psicologiche e vivevano in baracche sovraffollate e insalubri. Le epidemie di malattie erano comuni e molti prigionieri morivano a causa delle condizioni di vita estreme.
Durante il periodo di funzionamento del campo, si stima che più di 100.000 persone siano state imprigionate a Salaspils e almeno 20.000 siano state uccise. La maggior parte dei prigionieri era di origine ebraica, ma c'erano anche molti prigionieri politici e membri di gruppi etnici perseguitati.
Dopo la liberazione del campo nel 1944, è stato istituito un memoriale per commemorare le vittime dell'Olocausto. Oggi, il sito del campo di concentramento di Salaspils è un importante luogo di memoria e un monumento storico, visitato da persone di tutto il mondo per onorare le vittime e ricordare gli orrori dell'Olocausto.